August 9, 2025
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La "consent fatigue" (stanchezza da consenso) è un fenomeno comportamentale misurabile che deriva dalla sovraesposizione degli utenti a richieste di consenso sulle piattaforme digitali. Studi recenti evidenziano una diminuzione significativa del coinvolgimento consapevole quando gli utenti si trovano di fronte a banner di consenso ripetitivi, in particolare nelle giurisdizioni soggette a GDPR e CCPA. I seguenti punti riassumono i risultati principali:
Riduzione dell'attenzione dell'utente: L'esposizione ripetuta ai popup di consenso porta a una rapida assuefazione. Utz et al. (2019) hanno scoperto che "gli utenti sono meno propensi a leggere o comprendere le informative sulla privacy dopo esposizioni ripetute", con oltre il 70% dei partecipanti che ammette di accettare abitualmente le richieste senza leggerle.
Diminuzione del consenso informato: La diffusione della "consent fatigue" indebolisce il principio fondamentale del consenso informato. Secondo Degeling et al. (2019), "le scelte effettive degli utenti raramente riflettono le loro vere preferenze, ma piuttosto il desiderio di ignorare la richiesta il più rapidamente possibile".
Rischi per la privacy dei dati: Con gli utenti più propensi a fare clic su ‘Accetta’ per impostazione predefinita, aumenta il rischio di raccolta e condivisione non autorizzata dei dati. Nouwens et al. (2020) hanno dimostrato che solo l'11,8% degli utenti gestiva attivamente le proprie impostazioni sulla privacy di fronte a interfacce di consenso complesse.
Implicazioni normative: L'efficacia delle normative sulla privacy viene messa in discussione. Sebbene le normative richiedano trasparenza e scelta da parte dell'utente, la proliferazione dei meccanismi di consenso porta paradossalmente al disinteresse e all'apatia degli utenti, come riassunto da Schaub et al. (2017): “I meccanismi di consenso devono bilanciare la conformità normativa con l'usabilità, altrimenti rischiano di erodere l'autonomia dell'utente”.
In sintesi, le prove empiriche dimostrano che la "consent fatigue" provoca un'erosione sistematica della scelta informata dell'utente, minando l'intento della regolamentazione sulla privacy. I risultati nel loro complesso suggeriscono che gli attuali meccanismi di consenso spesso non riescono a raggiungere lo scopo prefissato e potrebbero richiedere una riprogettazione per preservare sia gli obiettivi normativi sia l'autonomia dell'utente.